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Firewire! Questo è per la gente sulla rete.

Online il video tributo del concerto dei Good Old Boys (Kaos One, Danno, Masito, Dj Baro, Dj Craim) per i dieci anni di occupazione di Strike.

Benvenut@ in mezzo al panico del secolo mediatico. È online dal 12 dicembre “Firewire”, il video tributo di Lidia Ravviso, Gabriele Bianchini e Marco Curti sul concerto romano dei GOOD OLD BOYS (Kaos One, Danno, Masito, Dj Baro, Dj Craim) per i dieci anni di occupazione di Strike SpA lo scorso ottobre. La traccia Firewire feat. Colle der Fomento è tratta dall’album kARMA (2007) di Kaos One. Se è il rap che volete avrete quello che chiedete.

“Note su un concerto”. Le considerazioni a caldo di Strike SpA dopo il concerto

«IERI SERA ALLO STRIKE è SUCCESSO QUALCOSA DI UNICO, MAGICO, INCREDIBILE E INDIMENTICABILE. C’È CHI DICE CHE ERAVATE 4.000… FIERO DI STARE DALLA “NOSTRA PARTE”. DAVVERO SOLO AMORE. MA PROPRIO PER DAVVERO. SOLO AMORE..»

Così il Danno del Colle der Fomento ha commentato in rete il concerto dei Good Old Boys del 13 ottobre 2012, in occasione dei 10 anni di Strike. Siamo d’accordo! Non avevamo mai vissuto niente di simile, per qualità e quantità, per empatia e sentire comune. Rap e centri sociali, musica e conflitto hanno una lunga storia di intrecci e legami, ma anche di strade parallele, rotture e difficoltà di comunicazione. Questa volta abbiamo battuto il nostro tempo insieme. È stato più di un concerto, più di un festeggiamento per i 10 anni di occupazione di un centro sociale. È stato un evento politico-musicale che crea un prima e un dopo.

Per Strike è stato il modo più bello per ritrovarsi insieme dopo 10 anni di autogestione, lotta e movimento. Dieci anni vissuti nel difficile tentativo di sincronizzare il ritmo di una vita precaria con quello dell’autogestione di una grande area industriale, il ritmo della musica e delle feste con quello dell’agire politico nella metropoli e nel quartiere. Il ritmo dei conflitti e dei progetti.

Il concerto dei Good Old Boys (Colle der Fomento, Kaos, Dj Craim), con Pugni in Tasca, Fori dar Centro, Junglabeat e gli special guest di Broken Speakers e Gente de Borgata è stato l’intreccio tra scelte musicali e scelte politiche, frutto di anni di lavoro e sperimentazione tanto per gli artisti che l’hanno realizzato quanto per lo spazio che l’ha ospitato.

L’hip-hop per noi è stata una chiave per sincronizzare il tempo della rivolta e della cultura. Abbiamo scelto di agire dentro la scena e la cultura hip-hop, oggi sottoposta a un livello di commercializzazione e svuotamento che fa semplicemente incazzare, cercando di essere uno dei tanti anelli di connessione di una sorta di TRUE SCHOOL (cit. u.net). Una scuola dalle radici profonde, dove «True» sta per sincera, reale, consapevole, vera, ma che non ha la verità in tasca, perché «la verità è la più grossa menzogna inventata».

In questi anni abbiamo ospitato centinaia di gruppi, dalle jam di freestyle con ragazzi alle prime rime fino al meglio di quello che chiamiamo “conscious rap” – italiano, palestinese, americano. Spesso rimettendoci soldi e ospitando eventi di ottima qualità ma a volte di scarsa quantità. Abbiamo organizzato incontri, proiezioni e mostre sulle radici dell’hip-hop e sul rapporto con i movimenti sociali, dalle Black Panthers alla resistenza in Palestina, fino al movimento Occupy. L’Hip-hop per noi non è mai stato solo musica, ma una cultura da valorizzare in tutte le sue forme e discipline.

Oggi tutto questo è sfociato nell’evento del 13 ottobre e speriamo possa contribuire ad aprire nuove strade per il Rap, perché trovi spazio dove è nato e dove è giusto che stia: non nel regno dell’apparenza ma nelle strade del conflitto, dove cuore e cervello, rabbia e amore battono lo stesso tempo. Perché come ci ha insegnato il nostro fratello Militant A, battiamo il nostro tempo per fottere il potere. E più comune è il battito, più fottiamo il potere.

Grazie a tutte e tutti!!!

Strike _Spazio pubblico Autogestito

Roma, ottobre 2012