PRECARIETÀ

È tempo di sciopero sociale!

Appello verso lo Strike Meeting di Roma. Leggi anche dalla Val Susa: Scioperiamo la crisi: per un autunno di lotte

Dal percorso #StopJobsAct la proposta di incontrarsi a Roma il 12, 13 e 14 settembre per uno Strike Meeting.Da venerdì saremo in Val di Susa per discutere tutti assieme della prossima stagione di conflitti.

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Le realtà romane che da mesi hanno intrapreso il percorso comune #STOPJOBSACT si sono incontrate il 3 luglio all’università La Sapienza per definire le prossime tappe in vista della stagione autunnale.

Dopo l’annullamento del vertice europeo sull’occupazione e delle giornate di mobilitazione lanciate dai movimenti attorno all’11 Luglio a Torino, è fondamentale immaginare un piano condiviso di rilancio delle mobilitazioni: l’annullamento del vertice, oltre a segnalare l’indisponibilità del Governo Renzi a vedere intaccato il consenso post-elettorale, si misura con l’inconcludenza che tanto l’Unione Europea quanto i governi nazionali, stanno mostrando proprio sul problema delle iniziative di contrasto alla disoccupazione giovanile.

Al di là delle invocazioni retoriche nella direzione di un superamento della fase dell’austerità, la realtà ci consegna un quadro del tutto differente: le misure di contrasto alla disoccupazione giovanile nascondono in realtà l’obiettivo di rendere ancora più precari i rapporti di lavoro agendo direttamente sui livelli salariali e sulle condizioni di impiego. Quello a cui stiamo assistendo è l’incitamento istituzionale alla diffusione di forme sempre più estese di sottoimpiego, la moltiplicazione di lavori gratuiti o semi gratuiti. Alla fulminea approvazione del Decreto Poletti che stabilisce definitivamente che la precarietà è la «normale» modalità di impiego nel mercato del lavoro, seguirà proprio in autunno la discussione del secondo provvedimento del Jobs Act, quello che riordina gli ammortizzatori sociali nella direzione di un sistema di workfare. In questo senso, si fa oggi ancor più necessario rilanciare un piano mobilitazione, fra tutti i movimenti sociali italiani e non solo, capace di intercettare proprio quelle soggettività sulle quali si sta giocando l’ennesima partita per l’aumento del livello dello sfruttamento e della ricattabilità.

Già nelle scorse assemblee romane si è lanciata l’idea di uno «sciopero sociale» per l’autunno, una forma di mobilitazione che, a differenza degli esperimenti passati, sappia intrecciare immediatamente in uno stesso processo comune e condiviso le differenti forme di organizzazione – studentesche, sociali, territoriali e sindacali – per estendersi verso coloro i quali non hanno la possibilità, né la forza, di scioperare e di lottare contro la propria condizione. In questo senso l’assemblea propone a tutti i movimenti sociali per il 12, 13 e 14 settembre a Roma la costruzione di uno Strike Meeting nel quale elaborare una comune piattaforma rivendicativa e il processo organizzativo dello sciopero sociale. Crediamo che ci siano oggi le condizioni affinché questa proposta possa essere un punto di convergenza di tutti e possa, al contempo, mettere in comunicazione la straordinaria ricchezza dei movimenti italiani.

Perché il nostro sia un semestre di lotta e di conflitto, occorre non solo definire un processo condiviso, ma intrecciare e rilanciare le mobilitazioni italiane ed europee già in campo. Pensiamo in particolare alle giornate di metà ottobre lanciate dai movimenti europei, che possono in questo contesto essere pensate come un fondamentale passaggio di preparazione dello sciopero sociale. Dall’11 al 13 luglio saremo in Val Susa per discutere i prossimi passaggi in vista dell’autunno.