DIRITTI

Costantino Saporito ha vinto

Il vigile del fuoco che aveva sfilato al Pride in divisa non sarà licenziato.

Ieri mattina nella sala delle Cartine Geografiche di Via Napoli, si è svolta la conferenza stampa indetta da USB, Roma Pride e Mario Mieli sul caso di Costantino Saporito. Fino a pochi giorni fa, il vigile del fuoco ha rischiato diverse sanzioni, fino al licenziamento, per aver partecipato alla Grande Parata del Pride – Corpi Senza Confini del giugno scorso.

L’unica sua colpa pare essere stata indossare la divisa da pompiere, infangando secondo alcuni dunque il nome del Corpo e subendo per mesi un accanimento mediatico e lavorativo in cui veniva accusato di aver esposto l’uniforme al “pubblico ludibrio”, come affermato dal suo capo dipartimento. Guai a chi tocca la divisa da vigile del fuoco per parlare di diritti e libertà di espressione. L’uniforme deve essere per forza maschia, linda e salvatrice, soprattutto se si tratta di chi salva migliaia di persone dal fuoco. Lo stesso fuoco che in nome di una retorica del decoro sempre più aggressiva vorrebbe purificare e pulire con azioni di cleaning chiunque non è allineato; siano rifugiati da cacciare ai margini della città, ragazze giudicate troppo facili e sballate e che forse lo stupro se lo sono cercato perché non si può credere che lì, nel caso di Firenze, un’altra divisa sia stata sporcata dall’accusa di violenza sessuale. Corpi, tutti, fuori norma. Corpi ed esistenze che si rifiutano di rispondere alla aspettative richieste e che in molti caso lottano per i propri diritti sociali.

Il giorno prima della conferenza stampa, la Commissione giudicatrice della sorte di Saporito ha ritirato il provvedimento disciplinare, sancendo così la vittoria del vigile del fuoco e delle migliaia di persone che in questi mesi l’anno sostenuto. Anche attraverso la raccolta digitale delle 154mila firme che ieri, durante la conferenza stampa, sono state indirizzate simbolicamente al Ministro degli Interni Marco Minniti.