POTERI

Avanzi di cantiere

Da oggi sappiamo come poter Sbloccare L’Italia. Con il saccheggio del territorio e delle città

Potremo tutti iniziare a buttar giù pareti ed allargare stanze, chiudere finestre, stringere bagni e far saltare fuori nuovi spazi nelle case che abitiamo. O meglio potrà farlo chi la casa ce l’ha e quindi questo non riguarda 9 milioni di famiglie. Non è una novità. Solo che ora per farlo basterà inviare una mail al Comune e poi daje a buttar giù e tirar su muri. E’ la semplificazione renziana, bellezza! Per, finalmente, attuare quanto Berlusconi voleva da tempo: ”ognuno padrone a casa propria”.

Per quanto potremmo decidere e fare da soli, qualche euro, tuttavia, bisognerà trovarlo. Per ora abbiamo solo la disponibilità del tempo,visto che ogni giorno potremmo, se già non lo siamo, venir risucchiati tra i mille che, a partire dal mese scorso, quotidianamente perdono il lavoro. Non abbiamo denaro, ma non conta, basta rassicurare il premier che anche il nostro piccolo appartamento è un progetto “cantierabile” classificabile con l’aggettivo che Renzi e Lupi nel presentare il Salva Italia hanno citato più volte. Il problema per il nostro appartamento, così come per i grandi (sic) progetti, che secondo quanto uscito dal Consiglio dei Ministri si “smuoveranno” (altro aggettivo cult della Conferenza Stampa) è il medesimo: ci sono i soldi, per fare questi lavori?

Per come faremo noi a trasformarci in carpentieri coraggiosi Renzi se ne frega, ci dice solo che lo possiamo fare; per gli altri, le imprese che aspettano di riprendere interventi spesso devastanti, presenti anche in questo decreto, l’imperativo è che scavatrici, gru e betoniere riprendano il lavoro a “saldo zero” rispetto quello che c’è nelle case del paese. Così le cifre che avevano tenuto banco fino a qualche giorno fa sono state asciugate e trovate in quelle già finanziate: 6 miliardi per l’Alta velocità meridionale, più 3,8 miliardi per opere che, anche se i soldi non ci sono tutti, si potrebbero trovare sempre che, ancora, i progetti riescano a essere cantierabili entro 10 mesi. Siamo alle solite, Renzi ha scelto di lavorare, invece che su di un progetto, sugli avanzi dei cantieri impastandoli tra loro con il solito cemento fatto di deregulation, defiscalizzazioni ai privati, autostrade e alta velocità, il gasdotto Tap, che tanta opposizione sta raccogliendo nei territori interessati e bruciare definitivamente la possibilità di dare a Napoli un grande parco sull’area ex industriale di Bagnoli a vantaggio di progetti devastanti spacciati per rigenerazione urbana.

Un intervento senza scheletro, senza alcun disegno che, mentre mutila il taglio delle 7000 aziende municipalizzate inutili censite dal Commissario per la revisione della spesa Carlo Cottarelli, che avrebbero potuto non recuperare, ma creare almeno tre miliardi di euro, asseconda tutte le richieste contenute nelle 1617 email ricevute dai sindaci, con cui gli stessi chiedevano di mandare avanti progetti e progettini nei loro paesi, spesso bloccati, oltre che per prosciugamento di finanziamento, da quello che per Renzi è un cappio burocratico come l’intervento delle Soprintendenze. Una facile ricerca di consenso verso quegli amministratori è la prova generale di quello che accadrà con la revisione del Codice degli Appalti che, ha detto Renzi, dovrà rivedere quella norma che considera le terre provenienti dagli scavi come un rifiuto. Che chi costruisce se ne liberi come e dove vuole; territorio e città devono essere pronti ad essere sbloccati per non impedire il lavoro di chi ha deciso d’impossessarsene.