EUROPA

A Bruxelles ieri in scena la firma del CETA

Firmato il trattato di libero scambio tra Canada e UE. L’accordo, classificato come misto, deve ora passare per l’approvazione dei parlamenti regionali

In netto ritardo sulla tabella di marcia per un guasto all’aereo che lo stava portando in Europa, il Primo ministro canadese Trudeau è atterrato a Bruxelles per porre la sua firma sotto il testo del CETA (qui la pagina dello streaming per seguire la cerimonia della firma).

Il colpo di coda, tanto temuto, è arrivato nonostante la coraggiosa opposizione della Vallonia, che è riuscita comunque a ottenere qualcosa malgrado l’assordante silenzio degli altri Paesi membri (Italia in primis).

Ma non è ancora detta l’ultima parola.

Grazie alla forte pressione dei movimenti sociali e delle Campagne Stop TTIP/CETA, alcuni Governi europei e la Commissione Europea sono stati indotti a definire il CETA “accordo misto”, quindi con necessaria ratifica da parte dei Parlamenti nazionali. Un grande risultato per la società civile europea e canadese, che rischiava di vedersi approvato un trattato così controverso e con competenze anche nazionali con la sola ratifica del Parlamento Europeo.

La firma di oggi (ieri, NdR) è un dato di realtà, ma per l’approvazione definitiva ci vorrà il voto favorevole delle assemblee elettive di tutti i Paesi europei, Italia in primis.

Per questo il 5 novembre ci mobiliteremo in diverse città italiane: per chiedere un dibattito pubblico e parlamentare sul CETA, per chiedere che non venga approvata l’applicazione provvisoria che consentirebbe all’accordo di entrare in vigore anche prima delle ratifiche. Per chiedere, come campagna Stop TTIP, che il nostro Parlamento NON ratifichi l’accordo.

C’è bisogno di un’ulteriore spinta dal basso, per evitare che scelte come quella che ha portato alla firma di oggi possa concludersi con conseguenze ancor più pesanti per i lavoratori e le nostre lavoratrici, i mercati locali, i piccoli produttori e le piccole e medie imprese.

Oggi, come il prossimo 5 novembre, diremo #StopTTIP e #StopCETA.

Per una politica economica e commerciale diversa.

#5nov #StopCETAday: il video da diffondere

*tratto da stopttipitalia