NELLE STORIE

21 giugno 1877, impiccagione di dieci membri della Molly Maguire

Prigioni di Pottsville e di Mauch Chunk, Carbon County, in Pennsylvania: è il Day of the ropes, il “giorno del cappio”.

Sono dieci le sentenze di morte che vengono eseguite nei confronti di altrettanti minatori, tutti irlandesi, e tutti accusati di numerosi delitti tra cui gli omicidi di sorveglianti delle miniere o di appartenenti alle polizie locali.

Ma soprattutto di appartenere a una società segreta di sabotatori e di terroristi che ha operato nelle zone minerarie della regione da qualche tempo: la Molly Maguire.

Al processo e alle condanne si è arrivati attraverso il dipanarsi di eventi tragici e sanguinosi che hanno avuto la loro origine nel naturale conflitto che i minatori delle miniere di carbone sono stati costretti a ingaggiare con i proprietari degli impianti. Nelle attività estrattive, che stanno diventando sempre più importanti perché affiancano il crescere sempre più veloce dell’industria siderurgica, la più importante degli Stati Uniti, le condizioni di lavoro sono durissime, sia in termini di orario di lavoro, sia in termini di sicurezza.

I padroni minerari si rifiutano di dotare i loro impianti di uscite di sicurezza, di sistemi di ventilazione più efficienti, di impianti di risalita più veloci, di squadre di soccorso e di pronto intervento.

 

Negli ultimi cinque anni, a partire dal 1872, almeno 600 minatori sono rimasti uccisi e circa 1700 loro compagni sono stati feriti, spesso rimanendo invalidi e inabili al lavoro, nel corso di sempre più numerosi incidenti.

 

Il crescere dapprima spontaneo ma poi sempre più coordinato di organizzazioni operaie di resistenza è stato da subito contrastato con durezza inusitata da parte delle organizzazioni padronali, a capo delle quali agisce Franklin B. Gowen, presidente della Philadelphia and Reading Railroad, e soprattutto della Philadelphia and Reading Coal and Iron Company. Uomo di una durezza e di una spregiudicatezza senza pari, ha fondato la sua politica sul rifiuto della sia pur minima concessione e su una lotta senza quartiere ai sia pur sporadici tentativi di resistenza e di rivendicazione dei minatori. È stata sua la decisione di imporre agli operai una decurtazione del 20 per cento alla loro paga, e di non cedere di un millimetro di fronte allo sciopero che a tale decisione consegue, che dura sei mesi, devastando le già precarie condizioni di vita dei 22 mila minatori del bacino ma che non porta altro che a una resa operaia senza condizioni. Ai minatori, non restano dunque che forme occulte di organizzazione per cercare di contrastare in qualche modo lo strapotere feroce degli imprenditori.

 

In stretto legame con la cultura e le forme tradizionali di autorganizzazione e di contropotere delle classi subalterne irlandesi, nella regione si è diffuso già da tempo l’Ancient Order of Hibernians, antica società iniziatica di mutuo soccorso.

 

Ma non basta: è corrente opinione che all’interno dell’Ordine un nucleo ristretto di coraggiosi “estremisti” abbia dato, o ridato, vita alla Molly Maguire. Che cos’è la Molly Maguire, e che cosa fanno i maguires, gli affiliati? In Irlanda è il nome di una antica società di giustizia che in segreto opera nelle campagne per contrastare, quasi sempre con agguati e uccisoni, le malefatte dei potenti e dei feudatari, simile in questo al Vehmegericht, il leggendario tribunale segreto della tradizione vestfalica. Nel ricordo leggendario di una vedova oltraggiata da un potente ma difesa dai suoi conterranei, i maguires tradizionali hanno sempre agito travestiti da donna, e sono entrati nell’immaginario popolare come personaggi crudeli ma di tutto rispetto e da ammirare pienamente. Non troppo diversamente da questa “tradizione”, i maguires della più moderna Pennsylvania compiono espropri per autofinanziamento o per aiutare famiglie di loro compagni in difficoltà; sabotaggi agli impianti, specie quelli più pericolosi e a rischio; vendette, ferimenti e omicidi nei confronti di sorveglianti, poliziotti e anche padroni.

Gowen sa quanto pericolosa è già stata la Molly Maguire, e quanto di più può diventare ancora. Concepisce perciò un piano per smantellarla dall’interno e distruggerla, che sarà poi considerata dagli storici la più grande operazione di “giustizia privata” degli Stati Uniti, condotta cioè senza alcun intervento, né organizzativo né finanziario, da parte di organizzazioni statali o federali.

Il piano è semplicissimo. Tra i minatori che si sospettano essere tanto Hibernians quanto maguires viene infiltrato James McParland, un abilissimo agente della Pinkerton, la potentissima polizia privata che agisce nella socieà americana di quegli anni con poteri spesso superiori a quelli delle istituzioni. Sotto le spoglie di tale James McKenna, che si presenta come uomo violento e disposto a tutto, con numerosi precedenti alle spalle, l’agente entra facilmente in contatto con Black Jack Kahoe, ritenuto il capo (the king, come lo definirà la stampa dell’epoca) della Molly Maguire, e con gli altri esponenti dello inner circle del gruppo, e ne guadagna l’amicizia e la fiducia. Affiliato dapprima agli Hibernians, viene poi chiamato a far parte dei maguires veri e propri, e partecipa a varie azioni “criminali” (sabotaggi, rapine e anche omicidi) del gruppo. La sua opera di infiltrato dura circa due anni, e si spinge sino a intrecciare una importante relazione amorosa con la sorella di uno dei suoi confratelli.

 

La sua azione di provocazione e di delazione porta allo smantellamento dell’organizzazione; e ai processi che faranno finire sulla forca a varie riprese circa venti dei maguires, ultimi gli impiccati di oggi.

 

A celebrare i processi e a chiedere le condanne era stato lo stesso implacabile e mai sazio Gowen, che per l’occasione si era fatto eleggere Procuratore Generale. Entrambi i due personaggi, l’infiltrato e il suo mandante, godranno a lungo di fama nazionale per questa loro “brillante” operazione. Le condanne capitali sono tuttora da ricordare come la più ferocce “sentenza di gruppo” mai inflitta da un tribunale americano.

Il ricordo di Kahoe e degli altri compagni avrà comunque un posto stabile nella leggenda e nell’immaginario del movimento ribelle e rivoluzionario di tutto il mondo.

Un film racconta di questa storia con sufficiente approfondimento e veridicità storica: I cospiratori, di Martin Ritt (1970) con Sean Connery nella parte di Black Jack Kehoe e Richard Harris come James McParlan/McKenna.

Ispirato dalla vicenda è un romanzo di Conan Doyle, la Valle della Paura, con Sherlok Holmes ch investica sulla vicenda di un gruppo di cospiratori assassini e sanguinari. Da citare anche il romanzo Antracite di Valerio Evangelisti, del 2003.

Indagine storica di buona fattura è il testo di K. Kenny, Making sense of the Molly Maguires, New York-Oxford, 1998.

 

Immagine di copertina: Jules Tavernier, 1844-1889 ‘The Strike in the Coal Mines – Meeting of Molly M’Guire Men.’ From Harper’s Weekly, January 31, 1874. Tratta da Wikimedia (Licenza Creative Commons)