ROMA

12 maggio Liberiamo Roma, da divieti, rendita e precarietà

Una città commissariata e in mano ai poteri forti: questa è Roma al tempo del governo di unità nazionale Renzi-Alfano, quello che ha inaugurato la guerra ai poveri sotto il dettato della troika europea. Il decreto Lupi, il decreto “Salva Roma” e il Jobs Act rappresentano un attacco diretto ai diritti sociali e ai diritti del lavoro : il primo prevede una vera e propria rappresaglia preventiva contro chi occupa case o spazi per recuperarli ad un uso abitativo e sociale; il secondo impone ulteriori tagli e privatizzazioni dei servizi; il terzo istituzionalizza la precarietà e lo sfruttamento, rendendo legali contratti di lavoro al limite della schiavitù.

In questo contesto, l’amministrazione comunale e la sua maggioranza sembrano esautorate da ogni funzione di mediazione politica o di rappresentanza democratica, inermi e silenti davanti alla gestione militare delle questioni sociali – auspicata dal ministro dell’interno Alfano – e alle politiche di austerità imposte dal governo.

Gli sgomberi violenti di alcune occupazioni abitative e di spazi sociali, avvenute nonostante la presenza di tavoli di confronto istituzionali, servono a mandare due segnali precisi: uno a chi si oppone dentro la crisi, l’altro alla politica locale, ridotta a puro esercizio di controllo e di burocrazia punitiva.

Una giunta prigioniera delle politiche liberiste del debito, che producono politiche di tagli e privatizzazione, dismissione del patrimonio pubblico e una resa pressoché generale di poteri privati immobiliarti e finanziari.

Ma c’è un pezzo di città che resiste, lo ha fatto in piazza il 19 ottobre scorso e il 12 aprile, che lo fa ogni giorno ridisegnando dal basso la metropoli, liberando immobili dalla speculazione, affermando il diritto all’abitare e l’accesso alla cultura, costruendo forme di mutualismo nel lavoro povero e precario, autonomo e dipendente, difendendo e risocializzando i beni comuni, a partire dall’acqua, dal patrimonio e dai servizi pubblici.

Questa città vuole tornare in piazza per affermare il diritto alla città dei molti contro gli interessi dei pochi, per difendere le lotte e gli spazi conquistati, per liberarsi dai divieti del governo e della questura. Questa città ha diverse cose da dire al sindaco e alla giunta, che il tempo degli alibi è finito, che non è più possibile far pagare la crisi ai soliti noti.

Lunedì 12 maggio corteo da Piazza della Repubblica al Campidoglio, martedì 6 conferenza stampa ore 11,30 piazza Santa Maria Maggiore di fronte al ministero degli Interni.

Movimenti per il diritto all’abitare e contro la precarietà e l’austerity