editoriale

1 aprile 1649, Inghilterra: il moto dei Diggers

Saint George’s Hill, campagne del Surrey. È un momento cruciale per le sorti dell’Inghilterra e della sua Rivoluzione: il re Carlo I è stato decapitato il 30 gennaio, e Cromwell sta gettando, con qualche fatica ancora, le basi del Commonwealth unito di Inghilterra, Scozia e Irlanda, pagando ancora il prezzo di una guerra civile non del tutto vinta e di una serie di duri scontri politici interni, culminati nell’epurazione del Parlamento del dicembre dell’anno prima. In una località di quella che è tra le più belle regioni agricole dell’isola, un gruppo di uomini e donne che si autoproclamano Diggers, occupano alcune terre signorili abbandonate e cominciano a coltivarle in comune. Alla loro testa si sono posti il pastore dissenziente Gerrard Winstanley e il soldato James Everard, un disertore della New Model Army. Chi sono questi “zappatori” e cosa li ha spinti a una tale azione, decisamente “non conforme” pur nel clima infuocato del periodo e del succedersi di tanti importanti eventi?

Lo spiegano proprio Winstaley ed Everard pochi giorni dopo, dapprima al capitano John Gladman, mandato a indagare sommariamente sul moto; e poi al generale Fairfax, rappresentante di Cromwell. Il colloquio con il generale è cominciato male: i due Zappatori si sono rifiutati di scoprirsi il capo di fronte al pur potente esponente del Commonwealth. Ma poi è entrato nel vivo. Winstanley racconta. Dio gli ha parlato e gli ha detto: “Lavorate insieme. Mangiate il pane insieme”. Da questa voce viene il comando per la pacifica invasione. Il Signore ha creato la terra come un bene comune per tutti. La proprietà privata disonora tale Creazione e toglie la libertà a chi è costretto a lavorare nelle enclosures dei proprietari terrieri. La rivoluzione ha deposto e decapitato il re, ma non ha ancora creato una “Gerusalemme terrena” di liberi e di uguali, nella quale coloro che non hanno terre possano avere a disposizione le commons per coltivarle e vivere di esse. Ciò è quanto impone la parola di Dio, come la Scrittura (At 4, 32-35) illustra.

I Diggers perseguiranno tale obiettivo non con le armi o con i tumulti, ma in assoluta pace, solo con il loro lavoro. Se il generale vuole meglio capire questo messaggio semplice ma carico di forza, si legga un libello, The New Law of Righteousness (La nuova legge di giustizia), e aspetti comunque un nuovo manifesto, il True Levellers Standard Advanced, che uscirà di lì a poco. Fairfax ha ascoltato con attenzione il Pastore e in un primo momento prova forti perplessità nei confronti di tanta “rivelazione”. Coglie soprattutto l’aspetto potenzialmente sovversivo e comunisteggiante del movimento. Ma poi cede a un più moderato parere, sostenuto anche dal giudizio di Gladman, che aveva definito i due zappatori come innocui visionari, se non proprio due pazzi. E li lascia andare, non sottoponendo i Diggers ad alcuna sanzione. Ciò perché sa bene che la Repubblica appena nata, pur avendo avuto la forza di mandare al patibolo il re, non pare aver raggiunto quella pace interna che i serrati dibattiti politico-militari di Putney di due anni prima, ai quali avevano partecipato gli ufficiali più in vista delle Teste Rotonde, avevano identificato come necessità prioritaria a che il nuovo stato potesse difendersi contro tutti i nemici interni ed esterni.

E sa anche che ben più pericolosa potrà essere la sollevazione antiautoritaria ed egualitaria dei Levellers, che si va annunciando nelle file della New Model Army e che sarà da lui stesso faticosamente e con qualche riluttanza soffocata meno di due mesi dopo. E dunque il dissenso e il non conformismo religioso va controllato ma non deve essere spinto alla ribellione aperta. Che gli Zappatori continuino pure a coltivare la terra, insieme alla loro utopia. L’essenziale è che non facciano troppi danni.

E i Diggers provano a continuare, grazie a questo informale compromesso con il generale e con le autorità repubblicane. Contribuendo a rendere sempre più variegato e caratteristico il “non conformismo” religioso e culturale che accompagna e riveste gli eventi politici e militari inglesi di quegli anni. E trovando un posto di qualche rilievo nella nostra “storia delle idee”, più che in quella “degli avvenimenti”. Ciò anche se il movimento non incontrerà nella tumultuosa Inghilterra di quegli anni un’eccessiva fortuna. Le poche comunità createsi dovranno affrontare numerosi conflitti locali, e l’inevitabile progressivo logorarsi interno della carica ideale iniziale. Cesseranno di esistere tutte nel giro di qualche anno. Everard aveva lasciato i Diggers già nel maggio del ’49, per unirsi all’ammutinamento dei Levellers. Gerrard Winstanley sarà al centro di numerosi processi intentatigli dai possidenti ed altri eventi giudiziari, quali il sequestro di bestiame della sua comunità. Muore nel 1676.
LIBRI

Vittorio Gabrieli, Puritanesimo e libertà. Dibattiti e libelli, Einaudi, Torino, 1956.

Ugo Bonanate (a cura di), I Puritani – I soldati della Bibbia, Einaudi, Torino, 1975

Christopher Hill, Il mondo alla rovescia. Idee e movimenti rivoluzionari nell’Inghilterra del ‘600, Einaudi, Torino, 1981

Su Thomas Fairfax, interessantissimo e complesso personaggio tra i protagonisti della Rivoluzione e della Guerra Civile inglese, una recente pubblicazione è:

Andrew Hooper, Black Tom: Sir Thomas Fairfax and the English Revolution, Manchester University Press, 2007
FILM

Su Gerrard Winstanley e sul movimento dei Diggers è incentrato il film Winstanley (1976) diretto da Kevin Brownlow, che però non risulta essere uscito in Italia.

Sulla Rivoluzione Inglese e sulla figura del Lord Protettore il film di riferimento è il Cromwell del regista inglese Ken Hughes (1970), interpretato da attori del calibro di Richard Harris e di Alec Guinnes, arrivato in Italia nel 1971.