editoriale

Da Blockupy verso un maggio europeo

Riflessioni di ritorno da Francoforte. #democracy #commons #solidarity ENGLISH VERSION

Di ritorno dalla Blockupy Action Conference, in Ucraina scoppiano manifestazioni di massa per far sì che il governo sigli l’accordo con le istituzioni Europee per iniziare le trattative sulla pre-adesione all’Unione. C’è forse da chiedersi cosa sia meglio tra l’autoritarismo russo e la dittatura della Troika? L’unica alternativa possibile è quella di un’altra Europa, che può nascere solo dal basso, a partire dall’idea che non vi è più alcun riformismo possibile, questa Europa va cambiata dalla base, rifondata a partire da nuovi processi costituenti.

La Blockupy Action Conference è stata un nuovo tassello nel percorso che da Amsterdam, passando per Atene e Roma, ci sta portando a costruire uno spazio comune delle lotte europee, basato su un linguaggio condiviso. Uno spazio dove non ci si incontra solo per raccontarsi ciò che si fa o ciò che si è, ma per connettere le lotte locali e organizzarle a livello transnazionale.

Siamo arrivati a Francoforte a partire dal meeting di Agora99 che si è tenuto a Roma all’inizio di novembre, e con lo stesso metodo abbiamo voluto attraversare questa conferenza: un processo aperto per costruire una prospettiva comune.

L’università di Francoforte è stata attraversata da centinaia di persone provenienti da decine di paesi, che si sono incontrate per discutere e costruire insieme decine di workshop e diversi momenti assembleari, uniti dalla forte tensione per costruire delle grandi giornate di lotta contro la prossima apertura della Banca Centrale Europea.

Il nuovo palazzo della BCE verrà inaugurato nel prossimo autunno, alla presenza di tutti i più grandi leader mondiali ed europei, gli stessi che con le loro decisioni stanno impoverendo intere aree del nostro continente. La Blockupy Action Conference è stata chiara su questo: ci riapproprieremo di quella festa! Nessuna Banca Centrale potrà aprire senza la “partecipazione” di tutti cittadini che subiscono ogni giorno le sue politiche. In autunno costruiremo la possibilità per tornare a Francoforte e ribadire il nostro NO alle misure di austerità, alla privatizzazione dei beni comuni e alle politiche neoliberali.

Su questo vogliamo essere chiari: non andiamo a Francoforte per dare più forza ai movimenti tedeschi, ma al contrario pensiamo che costruire il processo che ci porterà a Francoforte renderà più forti i movimenti sociali in tutta Europa, al di là di qualsiasi barriera nazionale. Blockupy non è importante per il singolo evento in sé, non vogliamo costruire l’ennesimo controvertice, ma un processo che sappia coinvolgere tutti nell’opposizione a questa Europa, costruendo il senso e dando forza alla manifestazione che invaderà le strade e le piazze della capitale finanziaria dell’Unione Europa, affinché tutti coloro che vivono la crisi possano sentirsi partecipi.

A Francoforte abbiamo messo un tassello in più verso la costruzione di una mobilitazione coordinata a maggio, ad oggi non sappiamo se sarà un mese, una settimana o un giorno solo, ma ciò che ci interessa connettere sono le lotte già preseti nei territori e che sono già accomunate da un senso comune. Vogliamo trovare una cornice attraverso cui queste resistenze possano parlarsi ed avere più forza.

Oggi combattere contro i mini-jobs in Germania non è già opporsi anche alla precarietà in Italia o alla riforma del mercato del lavoro in Portogallo? A fine maggio ci saranno le elezioni europee perché non utilizzare quelle date per ribaltare il senso di Europa, per non trovarci schiacciati tra pro-europeisti tecnocrati e neoliberali e anti-europeisti populisti, nazionalisti e razzisti? Il maggio europeo può essere all’altezza di questa sfida?

Dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest, da oltre il mar mediterraneo, oltre gli Urali… l’Europa è il nostro spazio minimo…

#democracy #commons #solidarity