ROMA

Assemblea pubblica per il diritto alla città: vogliamo vivere la città, non subirla!


Per continuare nella costruzione di un percorso largo, pubblico e inclusivo perchè vogliamo vivere la città e non subirla!

Il 17 settembre a piazza dei Sanniti ci siamo visti con una grande assemblea che ha visto la partecipazione di centinaia di persone, collettivi autorganizzati ed individualità singole, tracciando un ragionamento complessivo sui vari aspetti che colpiscono questa città e la vita di chi la abita. Né pubblico, Né privato: comune. A tutti noi è piaciuto lo “slogan” enunciato più volte a piazza dei Sanniti. Crediamo sia, però, arrivato il momento di capire come dargli concretezza dalla messa in connessione di strumenti sociali per sedimentare nei territori un processo che sia tale del suo nome.

Per questo il 16 ottobre, il neonato spazio politico sul diritto alla città, ha avuto un ulteriore momento di confronto. Un momento in cui oltre alla valorizzazione e alla strutturazione di un percorso indipendente di attivazione, si sono continuate a valutare le condizioni sociali in cui versa la città di Roma. Infatti, mentre lentamente si procede con umiltà alla costruzione di uno spazio politico, per noi, necessario, è sotto gli occhi di tutti come le contraddizioni, in questa città, continuino ad esplodere nella maniera peggiore. La guerra tra soggetti impoveriti dalla crisi è oramai quotidianità. L’odio per il diverso è alimentato da forze di destra mascherate spesso da comitati antidegrado. L’ondata legalista sta creando gruppuscoli di cittadini-poliziotti che chiedono sicurezza e controllo con l’unico effetto di confondere i piani. Le emergenze sociali non sono più riconosciute come tali, ma vengono sussunte da parte di chi specula sull’aumento delle disuguaglianze. Mentre attraverso martellanti opere di disinformazione le parole degrado e sicurezza prendono il posto delle parole diritto di vivere la metropoli, necessità di un welfare per tutti e libertà di scegliere sulle nostre vite.

E’ per questo necessario fare uno sforzo, ricostituire in immaginario diverso che sappia ribaltare e rovesciare pericolosi artefatti mediatici e sociali per cui è il “diverso” ad essere il responsabile dei processi di impoverimento generalizzato. Per questo il 16 ottobre si è immaginata un’agenda indipendente, che abbia la tensione di arrivare alla costruzione di una mobilitazione cittadina il #13Dicembre, come punto di partenza del processo politico e sociale che la rete per il diritto alla città vuole stimolare. Si sono, inoltre, immaginate date di avvicinamento ed accumulazione che partono dalla settimana dal 22 al 29 Novembre con iniziative di comunicazione e cultura indipendente nei territori. Insieme al CRAP si è iniziato a ragionare all’apertura di un percorso comune contro i distacchi di Acea che sappia attivarsi realmente contro i processi di finanziarizzazione della cittá e che trovi le modalità di agire le contraddizioni delle, sempre più misere, condizioni materiali di vita. Si sono, inoltre, individuate le date del 6 e 7 Dicembre come giornate di riappropriazione perché crediamo sia necessario ed urgente riportare il baricentro sulla reale ricchezza che rappresentano le esperienze di autogestione e riappropriazione di spazi e tempo in questa fase storica e politica.

Ribadiamo, ancora una volta, che questo percorso deve essere visto ed immaginato come una scatola aperta, colmato dalla volontà di continuare a dialogare con le tante vertenze, emergenze e soggettività. Per questo invitiamo alla partecipazione della prossima assemblea che si terrà venerdi 31 Ottobre alle ore 18 a Scup.

Rete per il diritto alla città